giovedì 21 giugno 2012

@Keywords: CIA, Mossad, NWO, Goldman Sachs



Oggi voglio fare un'apologia dei cosiddetti complottisti. Perchè se lo meritano. 
Ogni giorno sul web vengono bistrattati, insultati, tacciati di trollaggio.
Ma in effetti vogliono solo parlarci. Dirci la loro Verità, che magari è una stronzata. Non potranno mai nemmeno dimostrarla.
Eppure la sanno, mentre noi no, perchè ci piace credere alle balle di (qualche) Sistema. E quando ci azzeccano?
Ecco alcuni dei padri nobili del complottismo, nella speranza che possano continuare ad essere d'ispirazione nel cammino verso la Luce.

Leonardo Vitale

è stato il primo vero pentito di Mafia. Dopo 13 anni di carriera da "uomo d'onore" decise di raccontare tutto alle autorità,
svelando alla polizia i legami tra personaggi come Totò Riina, Pippo Calò e Vito Ciancimino.
Risultato: dopo varie perizie psichiatriche, fu rinchiuso per 10 anni nel manicomio criminale di Barcellona Pozzo di Gotto.
Sulla sua vita un romanzo ed un film omonimo, L'uomo di Vetro. Un'altro video che lo riguarda è tratto da una puntata televisiva di Blu Notte del 2009.

Kurt Gerstein

Membro delle SS, nel 1941 scoprì il reale utilizzo dello Zyklon B nei campi di concentramento.
Entra in contatto con le gerarchie vaticane ed i governi degli Alleati, raccontando la vera natura dei campi di sterminio.
Gli avvertimenti rimasero inascoltati, mentre Gerstein morì a Parigi in prigione nel 1945 per  presunto suicidio.

Pier Paolo Pasolini

Il grande artista, in un articolo sul Corriere della Sera del 1974, lanciò un pesante j'accuse verso quelli che secondo lui sono i "poteri forti" che si nascondevano dietro la strategia della tensione. C'erano proprio tutti: Cia, Mossad, neonazi, mafiosi, servizi segreti (deviati?), membri delle gerarchie clericali. Non un solo nome di persona o una traccia concreta. Eppure, come egli stesso ammetteva:

Io so tutti questi nomi e so tutti i fatti (attentati alle istituzioni e stragi) di cui si sono resi colpevoli.
Io so. Ma non ho le prove. Non ho nemmeno indizi.
Io so perché sono un intellettuale, uno scrittore, che cerca di seguire tutto ciò che succede, di conoscere tutto ciò che se ne scrive, di immaginare tutto ciò che non si sa o che si tace; che coordina fatti anche lontani, che mette insieme i pezzi disorganizzati e frammentari di un intero coerente quadro politico, che ristabilisce la logica là dove sembrano regnare l'arbitrarietà, la follia e il mistero.

In bocca al lupo ragazzi, siate degni eredi di questi martiri della Verità.
E se sbagliate, beh, in fondo mica fate del male a nessuno, no?

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